la venere
Lei entra in casa con la spavalderia di chi sa che non sarà la sua casa per sempre ma sa anche che adesso lì può trovare chi le vuole bene. Lui varca la soglia pensando al meritato al riposo. Lei diviene un tutt'uno con il divano ed il cellulare, lui non vede l'ora di rilassarsi e cenare...lei si presenta a tavola al settimo appello. Lei sorride, ma non è detto che il suo sorriso (per me bellissimo) sia per i presenti, lui la guarda ma non sempre riesce a sorridere. Si parla di questo e di quello, a volte banalità a volte cose che ci toccano nel profondo. Qualche volta lei se ne esce con una di quelle affermazioni che sono più un grido di "sono grande, sono autonoma" e qualche volta questo non è ancora vero o almeno non del tutto. Qualche volta lui se ne esce con le frasi tipiche di chi si preoccupa, a volte troppo, e non riesce a lasciar andare un po' la presa. Io osservo gli sguardi, ascolto le parole, a volte me ne sto fuori, altre dico la mia...e no