il piccolo melo

Il piccolo melo se ne stava felice nel giardino a godersi gli ultimi raggi di sole della giornata. Non ricordava di preciso da quanto tempo viveva lì. Aveva un ricordo abbastanza preciso di quel giorno ma non lo sapeva collocare nel tempo. Ricordava il viso rugoso della signora che diceva dove piantarlo. Ricordava la sensazione delle radici che affondavano nella terra e trovavano libertà e nutrimento e la freschezza dell’acqua con cui veniva innaffiato per la prima volta. Ricordava  le voci dei bambini che giocavano a pochi metri da lui, guardandolo curiosi e le loro manine che accarezzavano le sue foglie come per stringergli la mano e dargli il benvenuto. Accanto a lui c’era l’albicocco, non troppo vecchio, ma sicuramente più grande di lui e poco più in là un altalena. Dall’altra parte aveva notato un fico, con le sue grandi foglie verde scuro e la chioma folta. Era orgoglio di sé, ogni anno era riuscito a dare frutto. La prima volta erano solo tre mele, grosse e tonde.  Negli anni seguenti, ogni volta, qualcuna in più … ma quest’anno erano addirittura 38!!!! Lui, così minuto ed ancora esile, con i rami poco più grossi delle dita dei bambini, non più alto di una persona, stava facendo maturare 38 mele. I proprietari del giardino lo guardavano stupiti ed anche un po’ preoccupati: “adesso le mele sono piccole, ma quando cresceranno come farà a sostenerle tutte?” si chiedevano. E così gli misero dei bastoni a sostegno dei rami più carichi. Certo erano un po’ fastidiosi costringevano i rami del piccolo melo a stare dritti ma in compenso gli toglievano un po’ del peso delle mele che diventavano sempre più grosse. Tutto sembrava procedere bene, l’estate con il sole era finalmente arrivata ed il suo calore dava nuovo vigore alla pianta.Un pomeriggio però il cielo divenne scuro scuro. Dalla montagna che il piccolo melo poteva intravedere dietro le case si avvicinarono grossi nuvoloni minacciosi. Non fece in tempo a chiedersi cosa stesse accadendo che il vento cominciò a soffiare forte, le sue foglie sbattevano di qua e di là, alcune avevano paura di volare via. I rami dondolavano senza poter opporre resistenza affaticati dal peso delle mele. Cominciò a piovere. Prima qualche gocciolona, poi la pioggia si fece fitta e pesante ed infine arrivò anche la grandine. “Ahi, Ahi, basta mi fate male!” diceva il melo ai chicchi di ghiaccio che cadevano su di lui e sulle mele. Ma il temporale non cessava, il vento continuava sempre più forte. Il piccolo melo si sentì travolgere, sentì le sue radici mollare la presa dalla terra, barcollò e cadde a terra.“Accidenti … adesso cosa faccio!” Passò il temporale. Tutto attorno era stato segnato dalla grandine, foglie, fiori e frutti erano stati colpiti e rovinati, ma soprattutto lui era lì, steso a terra, alcune mele si erano staccate dai rami, le foglie stravolte dalla pioggia e dal vento e le sue radici fuori dalla terra.Mentre pensava che cosa ne sarebbe stato di lui e su come avrebbe potuto rimettersi in piedi si senti afferrare da due forti mani che lo sollevarono. Infilarono le sue radici nella terra ricoprendole abbondantemente. Gli misero tutto attorno dei bastoni per aiutarlo a sorreggere i rami ancora carichi di frutti e per aiutarlo a stare dritto. Il piccolo melo si sentiva un  po’ frastornato ma leggero e pensò che ormai il peggio era passato. Doveva solo pensare a riprendersi bene e far crescere le sue mele per poterle poi donare a quelle mani gentili che lo avevano salvato. Fu davvero una gioia quando, qualche mese dopo, le mani festose dei bambini lo accarezzarono raccogliendo i grossi frutti maturi guardandolo compiaciuti per l’abbondante raccolto e lui stanco ma felice si abbandonò al riposo autunnale, godendosi il tepore del sole.
 
 















 TORTA DI MELE E SCIROPPO D'ACERO

Ingredienti: 250gr farina (biaglut pacco 500gr), 100gr zucchero, 2 uova intere, 80gr olio d'oliva, un vasetto yogurt bianco, sciroppo d'acero, mezza bustina di lievito per dolci, sale, 2 grosse mele (le mie pesavano quasi mezzo kg l'una)

In una  ciotola sbattere bene le uova con lo zucchero e l'olio. Aggiungere la farina, un pizzico di sale e lo yogurt. Quando il composto è ben amalgamato e senza grumi aggiungere qualche cucchiaio di sciroppo d'acero, mescolare ancora ed infine aggiungere il lievito. Versare il composto in una tortiera ricoperta di carta da forno e inserire le due mele precedentemente tagliate a fette. "Condire" con un paio di cucchiai di sciroppo d'acero e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 50'.








Commenti

Stefania Oliveri ha detto…
Una poesia, il racconto e la torta... e tu!
vale-tork ha detto…
bellissimo racconto, mi hai fatta emozionare

la torta di mele è buonissima sempre, anche io uso lo yogurt e la rovescio!! tra lo stupore dei miei bimbi

buona giornata

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